Tutti i volumi sono disponibili: dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia), su tutti gli store di vendita online e in libreria. Gli e-book sono disponibili su streetlib store e tutte le piattaforme online.

mercoledì 27 dicembre 2023

Filippo La Torre: Due bambini erano scolpiti su una piccola panca... Tratto da: La primavera della strummula. Romanzo.

 
Se in quel giorno di fine agosto fosse caduta la pioggia, le gocce sarebbero state stille di piombo o lacrime di sangue rappreso. Suor Ludovica arrotolò in alto le maniche del suo leggero maglioncino, poi mi allungò la mano bianca e affusolata. Mi sorrise nuovamente interrogandomi con lo sguardo. Temeva che la rifiutassi ma io l’afferrai con decisione e lei, veloce, con passi agili mi condusse in un largo atrio, ombreggiato al centro da un enorme ficus magnolia. Attorno al vecchio tronco, contorto dall’età, ma liscio come la pelle di un albero giovane, stavano tante panchine di ferro verniciate di verde. L’una accanto all’altra, si toccavano solo in un punto e disegnavano un cerchio quasi perfetto. Delle intricate radici, simili a liane aggrovigliate, scendevano dall’alto quasi fino a terra, ma rimanevano tutte sospese in aria. Immaginai il loro struggente desiderio di afferrarsi alla terra che nutre. Mi sembrarono condannate a espiare ancora il peccato originale. Questa era anche la mia condizione. Così la sentivo. Di castigo e di penitenza. Ma quali erano le mie colpe e chi aveva emesso la sentenza? 
Non c’erano altri alberi. Solo in fondo, a sinistra, una siepe circondava un piccolo orto. L’atrio era recintato da un lungo muro, alto circa tre metri con sopra del filo spinato. A metà era interrotto da un altro cancello, di ferro però, a due ante, anch’esso dipinto di verde. Sotto il ficus, una statua poggiava su un basamento di marmo bianco. La targhetta di bronzo riportava il nome dell’autore della scultura: Pasquale Civiletti, un famoso scultore specializzato in opere che amano riposare al fresco, sotto gli alti cipressi dei cimiteri, a testimoniare la fragilità della vita umana. Due bambini erano scolpiti su una piccola panca. Uno stava seduto con le spalle appoggiate al basso schienale. Stringeva al collo, con le mani intirizzite, il bavero della sua giacchetta lisa e leggera. L’altro, adagiato su un fianco, dormiva in posizione fetale con la testa appoggiata sopra la spalliera, anche lui con il bavero della giacchetta rialzato. Erano scalzi e i loro pantaloni laceri. Non ricordo più se fossero scolpiti in marmo nero o fusi in bronzo dipinto, ma apparivano blu dal freddo. Il sole d’estate, filtrando con forte prepotenza tra gli alti rami, li riscaldava. I loro occhi luccicavano e a toccarli erano veramente caldi, ma non avevano vene e sangue che scorreva. E poi a volte sembravano vecchi e a volte bambini. Incupiti, con lo sguardo senza un orizzonte, non lanciavano messaggi di gioia. Non erano certo lì per dare una buona accoglienza a noi piccoli e soli, desiderosi di affetto. Pensavo che solo una mente dal sadismo raffinato potesse essere il regista di tale scena. 
Compresi che la monaca dalla faccia di porcellana voleva darmi motivi di distrazioni, ma ormai mi sentivo in gabbia, circondato com’ero da alte mura cinte con filo spinato e alti cancelli insormontabili. Per la prima volta nella mia vita, e a soli sei anni, provai quello che può subire un topo prigioniero nella gabbia. Ragionai anche sui poveri pipistrelli che catturavo nel buio umido delle grotte del fiume Oreto. Realizzai allora il concetto di libertà associandolo anche alle grida gaudenti che avevo ascoltato, per brevi attimi, prima di fare il mio ingresso all’Istituto Superiore per l’Infanzia Abbandonata.
«Andiamo sopra, Camurrìa, ti assegnerò il tuo posto in camerata. Seguimi!» – mi esortò improvvisamente suor Ludovica.
«Nun curriri però. Sugnu ancora nicu e nun ti pozzu stari d’arreri» – la implorai.
«D’accordo, Camurrìa!»
La suora riuscì a farmi sorridere e finalmente scesero le mie prime lacrime trattenute per così troppo tempo, che ormai si erano seccate. 



Filippo La Torre: La primavera della strummula. Romanzo. 
Pagine 270 - Prezzo di copertina € 22,00
Sconto del 15% se acquistato online al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia)
Disponibile su tutti gli store online (anche in e-book) e in libreria presso:
La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour e punto vendita centro commerciale Conca d'Oro), Libreria Nike (Via Marchese Ugo 56), Libreria Macaione (Via Marchese di Villabianca 102) La Nuova Bancarella (Via Cavour), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15).
Nella foto: Il cortile di quello che era l'Istituto Superiore per l'Infanzia Abbandonata (oggi istituto Thomas More), dove si vede la statua de "I senza tetto" opera del Civiletti. 

Nessun commento:

Posta un commento