Un nuovo volume si aggiunge alla collana "Gli introvabili": Clelia, ovvero Il governo dei preti, da noi pubblicato in occasione dell'anniversario di nascita dell'illustre autore: il generale Giuseppe Garibaldi (4 luglio 1807).
Un romanzo storico politico del tutto anticlericale che rappresenta, in modo coerente, l’avversione che Garibaldi ebbe per tutta la vita nei confronti del clero, del suo empio governo nella Città Santa e nei suoi possedimenti bollandolo come: «il più schifoso dei Governi» o «Governo di Satana».
Nel romanzo, gli epiteti più duri nei confronti del clero si sprecano. Sono diretti, forti e manifestano il disprezzo che il Generale aveva nei confronti degli ecclesiastici: «setta infame e divoratrice» «razza di vermi» «luciferi umani» «flagello e onta del genere umano» e non risparmia neanche papa Pio IX definendolo «vecchio imbecille». Disprezzo giustificato dai tanti e terribili episodi storici che il Generale racconta e soprattutto da come il potere temporale esercitato dalla Chiesa fu d’ostacolo al progresso della razza umana e all’unificazione dell’Italia con Roma capitale.
L'anticlericalismo di Garibaldi non equivale ad essere ateo: egli scrive e sottolinea più volte nel romanzo di credere in Dio ma non nei suoi ministri, e invoca la sua liberazione da «quei signori preti che per tanti secoli l’hanno goduta, deturpata, trascinata nel fango […] riducendola a una immensa cloaca».
Quest’odio Garibaldi lo porterà con sé per tutta la vita, spingendolo a scrivere nel suo testamento la seguente volontà: “Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo, e della confusione che sovente vi succede, s’inoltra, e mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga coll’impostura in cui è maestro, che il defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico: in conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di Torquemada”.
Pagine 356 - Prezzo di copertina € 20,00Copertina di Niccolò Pizzorno.
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