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lunedì 27 giugno 2022

Giulia e Antonio Petrucci: Il mare manteneva la sua espressione enigmatica... Tratto da: L'estate dei microbi. Accadde a Romagnolo.

Era ormai sera, e Guglielmo avrebbe dovuto tornare a casa dalla buona Carmela che l’aspettava in ansia. Invece si lasciò portare dai suoi passi allo Stabilimento, in riva al mare.
Lì si fermò e si accese una sigaretta. Era tranquillo, il mare, e lambiva appena la riva, teneramente. Pareva volersi addormentare, sospendere del tutto il movimento quasi impercettibile delle onde, e tacere.
Ma non ingannava Guglielmo, che lo conosceva bene: era sempre lo stesso mare che, soltanto la notte prima, si era tirato via mezzo lido.
– Non cercare di rabbonirmi con quell’aria di cucciolo assonnato... – gli disse, a voce bassa, per non farsi udire da nessun altro. – Ti conosco io, conosco il tuo animo. Una volta fai il buono e dieci volte mordi come una bestia feroce. Sei proprio intrattabile. E questa storia, adesso... Questa storia dei microbi... Ma ti pare possibile che con te non si possa mai essere sicuri di niente? In fondo, t’ho sempre voluto bene io, ti sono stato sempre amico, malgrado i guai che mi combini. E adesso vorresti giocarmi un tiro simile? Sarebbe proprio un tradimento da parte tua! Un tradimento, ecco. Io mi sto giocando la camicia su di te e tu saresti capace di averceli davvero questi microbi, lo so bene... Insomma, a me potresti anche dirlo: ce li hai o non ce li hai? 
Il mare manteneva la sua espressione enigmatica. Quello dei microbi, in quel momento, era il suo segreto e non aveva intenzione di svelarlo.
Guglielmo scosse la testa.
– È inutile, con te non si può ragionare. Anche a prenderti con le buone, sei sempre il solito testone. E io che mi affanno a difenderti... Guarda che, se ce li hai sul serio i batteri, tra noi tutto è finito. Chiudo baracca e burattini e mi cerco un altro lavoro più lucroso. Fino ad ora, del resto, il direttore l’ho fatto solo per passione...
Il mare ostentava indifferenza, sempre più silenzioso e tranquillo.
– Forse a te non importa, ma io a volte mi sento solo e la colpa è proprio della mia ostinazione a non voler mollare. Almeno ci fosse Enzo... Gli manderei una lettera anche adesso, se non sapessi che è impegnato con la scuola.
Un fremito passò sulle onde, quando si accesero le prime lampare. In lontananza si udivano le voci dei pescatori, che si salutavano da una barca all’altra:
– Viva Maria!
– Viva Gesù!
Guglielmo emise un breve sospiro e gettò via la sigaretta.
– Beh, buona notte. Torno da Carmela. Lei, almeno, mi capisce, anche se non può essermi di molto aiuto. 
E s’incamminò verso la terrazza. I suoi passi scricchiolavano sulla sabbia, aumentando il senso di solitudine.


Giulia e Antonio Petrucci: L'Estate dei Microbi. Accadde a Romagnolo.
Il romanzo, ambientato nella Palermo di fine anni '60 tra realtà e fantasia, quando a Romagnolo c'erano gli stabilimenti balneari...
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