Questo lavoro fu
meditato e scritto durante i lunghissimi e tristissimi giorni della mia
prigionia. Ho svisata in menoma parte la storia, solo quando convenienze di
nomi o di luoghi non permettevano dire la verità, del resto tradita mai, perché
tratta da cronache e da libri, che a mercè della squisitezza del toscano signor
Ottavio Veanuri, direttore di quel locale, mi pervenivano. Colgo questa
occasione, ricordando nome a me sì caro ed anco a quanti più eletti del paese
son capitali lì dentro, per testimoniare la mia gratitudine e la mia più
sentita amicizia.
Tornando al mio lavoro,
perdoni il lettore, questa mia giusta digressione, lo presentai al pubblico
sulle scene; ma con cuore chiuso, come suol dirsi, senza coscienza sicura, anzi
colla fiducia che dovea destare nell’uditorio la stessa noia ed agonia del
carcere.
Il pubblico però fu più
indulgente di me, ed anco il giornalismo più del pubblico, il primo chiamandomi
all’onore del proscenio, il secondo dando un esame critico molto giudizioso e
per me lusinghiero assai.
Ecco perché lo pubblico
il primo nel mio Teatro, speranzoso, che se il lettore troverà dei difetti, mi
sarà indulgente per il lavoro, ma la idea che ho svolto, temi tutti nazionali,
ai quali sin dal 1852 mi affacciai io pel primo; e se il caro nome della Sicilia,
fastoso e sublime risuona dondunque nella storia, nelle scienze, nelle lettere,
non si vedrà a mala parte, che un suo povero figlio ne facci anco onorato
ricordo su pei teatri, che fan bella parte dell’istruzione popolare.
I Beati Paoli o La famiglia del giustiziato di Benedetto Naselli.
Dramma in cinque atti pubblicato per la prima volta a Palermo nel 1864 e rappresentato in Palermo la sera del 21 dicembre 1863 al Real Teatro Santa Cecilia.
Pagine 124 - Prezzo di copertina € 13,50
L’Autore.
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