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lunedì 8 gennaio 2024

Filippo La Torre: Le anime del Purgatorio. Tratto da: La primavera della strummula. Romanzo

Certo non si poteva pretendere che le povere suore di piazza Martiri avessero una buona preparazione in pedagogia e psicologia infantile. E fu così che suor Maria, proditoria e ignorante, alla fine delle lezioni, ci raccontò delle anime del purgatorio.
«Se non pregherete per loro, arderanno per sempre tra le fiamme. In eterno» – ci disse proprio così.
Parole terribili. Poi non contenta aggiunse:
«Appena andate a letto e prima di dormire, vi raggiungeranno i loro lamenti. Sentirete anche il rumore delle pesanti catene, dove sono legate».
Michele terrorizzato dalle descrizioni di suor Maria, cercò conforto nei miei occhi:
«Filippu, ma tu ci cridi?»
Mi ha sempre fatto tenerezza Michele con la sua ingenua e cieca fiducia nei miei confronti, ma come potevo confessargli che anch’io ero rimasto impressionato dall’enfasi con cui suor Maria ci descrisse le sofferenze di chi navigava speranzoso nel Purgatorio? Dovevo sforzarmi di apparire come un cavaliere senza macchia e senza paura. Maledizione a me, che mi ero dato questo ruolo fin dal primo giorno del nostro incontro.
«No, Miché, nun ci cridu e nun c’hai a cridiri mancu tu. Sunnu tutte minchiate!»
Suor Maria non riusciva a nascondere il godimento che provava, nel vedere quanto i suoi racconti di mistero e terrore facevano presa sulle nostre giovani menti. Ci diceva spesso di corpi nudi, senza colore, che fluttuavano sofferenti, sospesi in un’atmosfera a volte di fuoco a volte di ghiaccio. Il mio amico mi stringeva la mano con forza, nella ricerca di fiducia e coraggio. Al mio tentativo di sganciarmi si legò ancora di più, implorandomi con gli occhi di non farlo. La stessa sera, appena coricati, Michele, che era distante da me solo tre lettini, continuava a chiamarmi, domandandomi ripetutamente:
«Filippu, ma tu ci cridi?»
La sua voce non aveva continuità. Le parole facevano fatica a uscirgli dalla bocca, alcune erano deglutite, altre intervallate da strascichi di balbuzie. Si poteva toccare con mano la profonda paura che torturava la sua mente ristretta.
«Filippu, stanotti mi fai curcare cu tia? Sulu stanotti! Ca poi dumani può essiri che all’animi du purgatoriu nun ci pensu cchiù.»
«Va bene, Miché, ma sulu pi stanotti!»
L’accettai nel mio letto con una raccomandazione:
«Girati ri l’autra banna che a mia i to vavi mi fannu schifo».
«Dicemu i preghieri insemmula. Facemu comu dissi suor Maria.»
«Dilli tu, Miché, puru pi mia.»
«Ma accussì nun hannu valuri.»
«Ci l’hannu, ci l’hannu. Però l’ha diri sulu ca menti. In silenziu.»
Io mi addormentai subito, Michele non so.
Nelle mie fantasie di bambino, per un certo periodo anch’io ci credevo davvero. Il forte condizionamento mi faceva sentire sin anche il rumore delle catene trascinate dalle anime del purgatorio, e i loro lamenti mi sembravano canti di dolore.
La notte successiva al racconto di suor Maria e per altre notti ancora, avevamo paura di andare in bagno. Gli orinatoi stavano in fondo a un lungo corridoio molto illuminato e la troppa luce ci incuteva la paura che le nostre anime rimanessero senza protezione. Rintanati sotto le coperte, l’angoscia ci attanagliava. A letto, pensavo spesso che forse una leggera oscurità ci avrebbe dato più coraggio, invece, molti bambini trasfiguravano nelle ombre le loro ansie e le loro incertezze. Molti fecero la pipì per terra, in camerata, e quando fu possibile, accanto ai lettini altrui senza farsene accorgere. 
Alla sveglia del mattino si creò un caos indescrivibile e furono presi dei drastici provvedimenti, soprattutto per chi si era fatto trovare con il letto bagnato. In questi casi, la punizione consisteva nel dormire nudo sopra delle assi di legno. Purtroppo, a ogni minimo movimento le assi si accostavano e spesso, durante la notte, si sentivano le grida di bambini che rimanevano con qualche parte del corpo incastrata...


Filippo La Torre: La primavera della strummula. Romanzo. 
Pagine 270 - Prezzo di copertina € 22,00
Sconto del 15% se acquistato online al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia)
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Nella foto una sala dell'Istituto Thomas More (allora Istituto superiore per l'Infanzia abbandonata) 

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