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giovedì 1 giugno 2023

Veniva un ragazzo di circa 16 anni. Era Antonio Pasqualino, il famoso medico... Tratto da: Argento pupi e pupari. Il racconto della storica famiglia Argento dal 1893 ad oggi

Le persone rimanevano così colpite dalle avventure dei paladini, che per loro i pupi erano come persone. Una sera, il nonno fece una puntata dove Rinaldo, vedendo un castello, si avvicinò e chiese di essere ospitato per la notte e per mangiare; allora una vecchia, che gestiva il castello, gli tirò la rete facendolo prigioniero, perché aveva nei sotterranei un drago sempre affamato, e lei ogni giorno catturava un uomo e glielo dava da mangiare. Lo faceva perché durante la notte il mostro gridava e lei non poteva dormire; facendogli mangiare uomini, il drago era sazio e stava zitto. Quindi prese prigioniero Rinaldo e lo chiuse nei sotterranei. Lui domandò una cortesia alla vecchia:
– Mi puoi lasciare la spada?
La vecchia cominciò a ridere.
– E perché, per essere mangiato prima?
Comunque gli fece la grazia di tenere con sé la spada e lo chiuse nei sotterranei. Questo avvenne la sera, Rinaldo sarebbe stato il pranzo del mostro per il giorno dopo. Finì lo spettacolo. Tutti andarono via, l’indomani ci sarebbe stato il seguito. Un signore si era tanto immedesimato nella prigionìa di Rinaldo, che pensò:
– Ma stasira resta a digiuno? 
E, a modo suo, gli portò la cena. Dopo un po’ bussò alla porta del teatro. Il nonno disse:
– Che c’è?
– Grapissi, don Cecè.
– Ma che vuoi, u spettacolo finiu...
– No, sì, ma lei grapissi...
Il nonno aprì.
– Che c’è?
– Stasira Rinaldo è là sotto assieme col mostro, però è diunu, cci po’ dari chistu...
Era tanta la sua illusione, da pensare che Rinaldo fosse una persona in carne e ossa e gli aveva portato un sacchetto con roba da mangiare. Mio nonno gli disse:
– Un si preoccupassi ca...
– No, lei cci l’havi a dari.
La cosa andava per le lunghe, perché quella persona insisteva, allora mio nonno concluse:
– M’u lassassi cca, ca poi cci u fazzu aviri...
Secondo me quel cibo lo mangiò mio nonno.
Nel 1898 mio nonno si sposò con Provvidenza Corrao, che oltre ad aiutare il marito cucendo i vestiti dei pupi, arrotondava gli incassi preparando dolci tipici come i buccellati, che vendeva durate gli spettacoli. Secondo la tradizione, la moglie del puparo è sarta e artigiana al contempo e conosce perfettamente le insegne di ogni pupo.
Dal matrimonio di don Cecé e Provvidenza nacquero Francesco Paolo nel 1899, Giovanni nel 1901, Isabella nel 1903 che morirà bambina, Maria Amalia nel 1905, Antonio nel 1908 e Giuseppe nel 1912. Francesco Paolo morirà nel corso della Prima Guerra Mondiale. Durante l’estate, don Cecè si spostava con la famiglia nei paesi, per fare gli spettacoli, viaggiando su un carretto con lo strascino, per trasportare il teatro smontato e tutti i pupi necessari, percorrendo strade sterrate; il viaggio durava anche diversi giorni. Giunto a destinazione prendeva in affitto un locale, di solito un magazzino vicino la piazza principale del paese, montava il teatro e lì si fermava per due o tre mesi.
Tutti i pupari uscivano da Palermo per fare spettacoli, come il nonno che andò a Lercara Friddi per cercare una piazza nuova. Lì nacque mio padre, Giuseppe Argento, il 3 marzo del 1912. 
Il nonno rimase paralizzato alle gambe; stava sempre seduto dietro la persiana di corso Scinà, con una cassetta di ferri, raspe, lime, palette, sgorbie: creava qualche cosa per passare il tempo. Mio padre ogni giorno mi lasciava da lui e ricordo che veniva un ragazzo di 16 anni con i libri sotto il braccio, che prima di ritornare a casa si fermava lì e guardava il nonno scolpire: era Antonio Pasqualino, il famoso medico chirurgo universitario e grande estimatore dell’Opera dei Pupi. Il dottore Pasqualino si fece costruire tanti pupi da mio padre: gli portava delle teste antiche e gli ordinava il pupo che voleva.


Antonella Cappello: Argento pupi e pupari. Il racconto della storica famiglia Argento dal 1893 ad oggi. 
Pagine 190 - Prezzo di copertina € 22,00
Riccamente corredato di foto.
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia)
Disponibile presso il Teatro Argento di via P. Novelli (di fronte la Cattedrale di Palermo) e nel laboratorio del maestro Vincenzo Argento di corso Vittorio Emanuele 443. 
Disponibile su tutti gli store online e in libreria presso:
La Feltrinelli libri e musica - Via Cavour 133, Palermo, Libreria La Vardera - Via N. Turrisi 15, Libreria Nike - Via Marchese Ugo.

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