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lunedì 18 dicembre 2017

Fra' Domenico Spatola: Una notte speciale. Tredici favole e non solo per raccontare il Natale di Gesù


Quando nacque il Salvatore dei pastori...

Quando nacque Gesù, tutti i bambini di Betlemme non andarono a scuola. “Tutti?” direte voi. No, soltanto i figli dei pastori, perché volevano festeggiare Gesù, “il loro Salvatore”. 
Così, nella notte santa, l’avevano presentato gli angioletti ai pastori, che all’inizio erano impauriti. 
Detto tra noi, i pastori non compresero molto, quell’annuncio tuttavia piaceva. E, in fretta, erano accorsi a Betlemme, portando qualche regalo per il Bambino perchè la famiglia poteva averne bisogno. Tra i poveri questa è legge di solidarietà. 
Seguirono le indicazioni degli angeli ma, giunti in paese, con viva sorpresa non lo videro parato a festa. Mancavano infatti le luci, oltre le solite; non c’era la banda musicale e le strade erano deserte. 
A Betlemme tutti dormivano. Eccetto i pastori alla ricerca della via e del numero civico dove bussare. Trovata la casa – si fa per dire – che era una stalla, bussarono trepidanti e increduli di trovare proprio là dentro il Signore dell’universo. Aprì un uomo che subito si allarmò nel vedere la folla dei pastori, avendoli scambiati per ladri venuti a rubare. Non c’era molto nella casa: qualche arnese di lavoro e soprattutto tanta povertà. 
Il povero Giuseppe – avrete capito che era proprio lui – impreparato a quella visita inaspettata scoprì con stupore che quei pastori erano venuti a congratularsi per la nascita di Gesù, che, Angeli misteriosi, descritti da loro come “uccelli bellissimi dalle ali dorate”, avevano indicato come “loro Salvatore”. Raccontarono inoltre che nel vederli allontanare nell’infinito azzurro del cielo, le loro pecore, le mucche, gli asinelli e anche i cani avevano cominciato a parlare fra loro. Il gallo sembrava impazzito dalla gioia, perché, disorientato dalla luce straordinaria a mezzanotte, cantava senza smettere sonori chicchirichì, con grande felicità delle gallinelle, sue spose. Non capirono molto i pastori dell’insolito prodigio né cosa si raccontassero gli animali in quella magica notte....


Quando Dio preparò il presepe a suo Figlio...  

Un giorno, tanto e tanto tempo fa, quando ancora non c’erano le stelle così che nessuno poteva sognare, e neppure la luna, così che nessuno poteva amare, il buon Dio pensò di costruire il presepio per il suo Figlio Gesù, e insegnare agli uomini come farlo, chè altrimenti non avrebbero potuto. 
Quella mattina lontana, dunque, si mise a lavoro. Prese un lenzuolo grande grande per fare il cielo. Come fanno le mamme, lo stese ad asciugare dopo averlo lavato, e stette attento che non si gualcisse, perché Dio fa sempre le cose per bene. Quindi versò sul lenzuolo tanto colore azzurro che in alcuni punti diventò così scuro da sembrare notte. Allora cominciò ad accendere in quella parte le stelle. 
Ne fece tante e di tutte le grandezze. Belle, pulsanti come i cuori dei bambini, e piene di vita. Godeva, come l’artista dinanzi alle sue meraviglie, e si attardava a farne sempre di più. In verità per lui era facile, e, tutto come per magia, gli usciva dalle mani, così che chiunque lo vedeva giurava che quasi giocasse.  
Quando si accorse che il cielo era coperto di stelle e stelline di ogni forma e grandezza, pensò di crearne una, un po’ diversa dalle altre. Gli serviva per indicare ai Magi che sarebbero venuti da lontano a portare i regali al suo bambino Gesù. E così creò la cometa. Gli riuscì veramente bella e con una coda da ingelosire le altre stelle. 
Una volta completato lo spazio superiore, cioè quello celeste, il Padre Eterno si cimentò a modellare la Terra, con le montagne increspate e spruzzate di neve, e le pianure rivestite di verde con tanti fiorellini di campo: le violette, le primule, le margheritine. 
Non poteva mancare il fiume con le fontanelle. Poi pensò alle pecore, tante e tutte belanti con voce argentina, accompagnate dal suono delle campanelle che portavano al collo, a segnalare la presenza. Le seguivano pastori di tutte le età. I più anziani lentamente, mentre i più giovani baldanzosi correvano avanti, come se sapessero già dove andare. 
Ora toccava costruire le casette di Betlemme. Qui la bottega di Dio diventò una vera fabbrica. Gli angioletti si davano da fare, chi a preparare i tetti delle case, chi gli interni e le stradine, tutte rigorosamente in pietra viva. Il presepio doveva infatti apparire in tutta la sua verità e bellezza. 
Dopo tanto e tanto lavoro, il buon Dio si mise a riflettere, indeciso sul dove fare nascere Gesù.



Fra' Domenico Spatola: Una notte speciale. Tredici favole e non solo per raccontare il Natale di Gesù. Con le illustrazioni della pittrice Alessandra Veccia. 
Pagine 102 - Prezzo di copertina € 13,00 
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. 

Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it 

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