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martedì 10 ottobre 2023

Febo della Minerva: L'Africa di Palermo. Tratto da: Il pazzo che piacque a Dio. Biografia di padre Giovanni Messina

 

Nell’estate del 1896, pochi mesi dopo l’Ordinazione sacerdotale, egli incontra, per caso, la nobile e pia Signora Anna Mulè duchessa di Montalbo, nei pressi del Giardino Inglese.
I due si conoscevano da anni. 
La Signora nel congratularsi con Padre Messina per la sua ascensione al Sacerdozio, con affettuoso interesse, chiede: 
– Si è messo al lavoro, Padre?... Le hanno affidato qualche chiesa o ufficio?...
– Andrò in Africa!... – fu la risposta. 
– In Africa!... – rispose meravigliata la Duchessa – in Africa!... ma come, qui c’è tanto bisogno di Preti e lei vuole andare in Africa?
– Sì, Signora, andrò nell’Africa di Palermo. 
Ed espose semplicemente e brevemente il suo piano di risanamento morale del rione abbandonato di Sant’Erasmo e quanto ardentemente desiderasse la salvezza dei piccoli orfani ed abbandonati di tutta la zona della Kalsa. 
La Duchessa tirò fuori un sospiro di sollievo. 
– Così va bene, padre Messina. Io l’aiuterò come meglio mi sarà possibile. 
Incoraggiato dall’approvazione e dalla promessa di aiuto, il giovane Prete non perdette né tempo né l’occasione.
Chiese un piccolo sussidio per potere aprire al culto la chiesetta della Madonna del SS.mo Rosario. 
La nobile benefattrice s’impegnò per 15 lire al mese – offerta che, allora, assicurava la celebrazione della S. Messa per 15 giorni – al resto avrebbe pensato la divina Provvidenza. 
Alla divina Provvidenza egli ci credeva davvero. 
Per ciò, senza assicurarsi un altro sussidio che garantisse l’intero mese, domandò umilmente al suo Arcivescovo la cura della Cappella di S. Erasmo.
Nessun prete povero aveva mai chiesto, in dote, una povertà più squallida, un terreno più arido e ingrato per il proprio lavoro. Questo genere di richieste saltan solo a quei tali che son disposti a partire per terre lontane in cerca delle avventure le più impensate; quelli che, una volta allontanatisi, non vediamo più e dimentichiamo: i Missionari. 
Per ciò gli fu facile ottenere. 
Il suo gran cuore trovò lì quello che ci voleva per le sue aspirazioni: indigenti da sfamare in ogni tempo dell’anno, ignudi da coprire d’estate e riscaldare d’inverno, ignoranti da istruire e illuminare, coscienze assopite da svegliare, malavita da risanare e molto lavoro, anche manuale, da affrontare. Già, anche lavoro manuale, poiché quella Cappella era più malandata di quanto si aspettasse. 
Per fortuna la gente di mare suole avere una fede semplice, grossolana, superstiziosa magari, ma a Dio ci crede. In chiesa non va, si capisce; non trova il tempo, dice, ma Dio lo chiama forte forte, e lo vuole vicino quando la barca non regge all’urto violento dell’onda impazzita, e il remo contrasta col ghigno beffardo del vento scomposto.
Fu così che con l’aiuto di qualche volenteroso a spasso e di qualche donnetta sfaccendata, padre Messina ripulì la Cappella, la sistemò ben bene, e poi cominciò a dir Messa, a predicare, a fare catechismo a grandi e a piccoli, e la gente restava a bocca aperta per quello che egli diceva e faceva.
Quella quaresima predicò a donne ed a uomini nel tempo conveniente alle loro occupazioni; impegnò i pomeriggi all’istruzione delle ragazze, e, poi, alla sera, era tutto per i bambini.
I piccoli furono i suoi beniamini. Specie i più abbandonati; quelli che trovava per la strada di giorno e di notte; gli orfani. 
Li raccoglieva da ogni vicolo e dalla spiaggia; li faceva giocare fino a stancarli e poi giù con il catechismo e le preghiere. Si fece amico e padre, per ciò divenne loro confidente. 
E seppe da loro ogni cosa: come si stava nelle loro case e come si viveva, quello che avevano e quello di cui mancavano, se le mamme erano buone e se i padri bestemmiavano; tutto, proprio tutto seppe di quella gente e in poco tempo. 
Dio allora cominciò ad entrare nelle famiglie del rione alla chetichella, aiutato da padre Messina, il quale gli apriva le porte di casa e i cuori, ora a mezzo di un paio di scarpe per il capo famiglia, ora a mezzo di un corredino per il neonato, ora a mezzo di una coperta per l’unico grande letto... e così via. 


Febo Della Minerva: Il pazzo che piacque a Dio. Biografia di padre Giovanni Messina.
L'opera è la fedele trascrizione del volume originale pubblicato dalla casa editrice Priulla in data 8 settembre 1970.
Pagine 384 - Prezzo di copertina € 22,00
Arricchito da numerose foto dell'epoca.
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