Tutti i volumi sono disponibili: dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia), su tutti gli store di vendita online e in libreria. Gli e-book sono disponibili su streetlib store e tutte le piattaforme online.

giovedì 25 gennaio 2018

Fra' Domenico Spatola, il poeta cappuccino.

Per gli amanti della poesia tutte le pubblicazioni di Fra' Domenico Spatola al costo complessivo di euro 40,00, spedizione inclusa. 

In libertà d'amore...  

La pubblicazione di quest'abbondante scelta di versi di fra Domenico Spatola, incrocia l'auspicio che in più occasioni avevamo avuto modo di manifestargli alla lettura della poesia di turno...
Selezionati in distinte aree tematiche (Frammenti di idee; Alla mamma...; A sfondo religioso; A san Francesco; Sui defunti; Festività) i versi di fra' Domenico abbracciano interamente, rivestendoli di poesia, i vari momenti della vicenda umana che egli legge e interpreta, con gusto sapienzale. Chi leggerà queste poesie noterà certamente l'amoroso insistere, a volte con toni struggenti, su due tematiche strettamente legale: la mamma, nella sua dimensione terrena e celeste, e l'infanzia come luogo di stupore in cui fra Domenico, di tanto in tanto, s'immerge per ritrovare ispirazione nelle inedite situazioni che la vita presenta...
Pagine 244 - Prezzo di copertina € 12,00

Palermo dono di perle in versi

...Palermo si può dipingere con tutti i colori. Due tuttavia non possono mancare: l'oro del sole e il blu del mare. Mare e sole favoriscono dei Palermitani l'umore gioioso e ospitale, trasmesso anche attraverso la grande varietà di cibi e di cucine, che non consentono di poter soffrire la fame. 
Quel che si chiede al visitatore ignaro è di credere in una Palermo che cura le antiche ferite sanguinanti, con il suo innato ottimismo che invoglia alla speranza...
Fra' Domenico Spatola
Un'ampia raccolta di poesie accompagnate da relativa foto, per un viaggio immaginario nella città di Palermo, entrando da Porta Nuova, per visitare quanto di bello la nostra città ci offre e ricordare gli illustri personaggi a cui ha dato i natali, non senza soffermarsi sulle ghiottonerie che attirano i passanti... Versi pieni di vita dedicati a una città che tutto sa dare e tutto sa prendere. 
Pagine 256 - Prezzo di copertina € 13,00

Vangelo di Marco in versi

L'ultima fatica letteraria del poeta cappuccino, dove la sua vena poetica si cimenta nella grande impresa di mettere in "rima baciata" tutto il Vangelo di San Marco dal primo all'ultimo verso, lasciando inalterato il divino messaggio e arricchendolo di poesia pratica e dotta, vergata d'amore. 
Pagine 168 - Prezzo di copertina € 13,00







Una notte speciale: 13 favole e non solo per raccontare il Natale di Gesù. 

La notte in cui nacque Gesù, essendo la più speciale della Storia, è quella che nell'immaginario dei piccoli si carica maggiormente di simboli e di magia. Di essa, che continua a far sognare non solo i bambini, abbiamo voluto raccontare, in tredici favole e alcune filastrocche, l'evento...
Fra' Domenico Spatola

Pagine 103 - Prezzo di copertina € 13,00
Con le illustrazioni della pittrice Alessandra Veccia. 





Collana Albatro Randagio: romanzi collocati in quel lasso temporale della vita che vorresti non passasse mai...


Marco Gregò: Nella terra del sole che sboccia. 

Agli sportelli della felicità c'è sempre una fila incredibile che difficilmente si riesce a immaginare...

Pagine 230 - Con le illustrazioni di Vieri Sorrentino
Prezzo di copertina € 17,50

Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. 
Sconto del 15% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it.
Sconto del 20% per l'acquisto di entrambi i volumi


Ivan Ficano: Cosa vuoi sentirmi dire

Ora hai capito perché non ti mai detto del mio lavoro.
Io non spio solo l'intimità della gente a loro insaputa.
Quello che faccio è molto peggio.
Io entro nelle persone, nella loro stessa anima...

Pagine 115 - Prezzo di copertina € 13,00
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. 
Sconto del 15% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it.
Sconto del 20% per l'acquisto di entrambi i volumi





martedì 23 gennaio 2018

Acquista la collana completa de Gli introvabili: Pasquale Bruno di Alexandre Dumas, I Beati Paoli di Benedetto Naselli, Il numero 570 di Luigi Natoli, I misteri di Palermo di Benedetto Naselli.

La collana racchiude autori non reperibili in commercio ma oggetto di ricerche dei lettori. Romanzi rarissimi e "dimenticati" rivivono qui come grandi inediti provenienti dal passato...
Al momento comprende quattro volumi che vengono proposti in unico blocco al costo di € 48,00 + spedizione (€ 3,00) anziché € 60,00. 
Copertine di Niccolò Pizzorno. 

Pasquale Bruno di Alexandre Dumas - romanzo storico siciliano del grande scrittore francese, autore di romanzi intramontabili come "Il conte di Montecristo" o "I tre moschettieri". Pubblicato per la prima volta nella versione italiana dallo Stabilimento Poligrafico Empedocle nel 1841. Il romanzo è preceduto dal trattato storico "Storie di banditi" di Luigi Natoli tratto da un articolo del Giornale di Sicilia datato 14 gennaio 1930. Pagine 128 - Prezzo di copertina € 13,50





I Beati Paoli o La famiglia del giustiziato di Benedetto Naselli - dramma in cinque atti, considerato fra i testi di riferimento per gli studiosi del "fenomeno Beati Paoli". Rappresentato per la prima volta la sera del 21 dicembre 1863 a Palermo, nel Real Teatro Santa Cecilia e pubblicata per la prima ed unica volta a Palermo nel 1864. Opera sempre citata e del tutto "introvabile". Pagine 124 - Prezzo di copertina € 13,50






Il numero 570 di Luigi Natoli - scene drammatiche in due atti. Assolutamente inedito, mai dato alle stampe sia in forma di libro o libretto, sia in appendice al Giornale di Sicilia come soleva fare il grande scrittore palermitano. Rivive in questo volume un manoscritto che fa sentire Luigi Natoli vivo come uno scrittore contemporaneo che molto ha da dire e insegnare. Il dramma teatrale, ambientato nella prima guerra mondiale, è seguito da "Milizia eroica", un elogio dell'autore in memoria dei prodi del 14° fanteria caduti nel primo anno di guerra. Pagine 91 - Prezzo di copertina € 12,00



I misteri di Palermo di Benedetto Naselli - romanzo storico siciliano. Pubblicato per la prima ed unica volta nel 1852 e oggi riproposto nella rarissima versione originale, è la realistica rappresentazione di una Palermo degli inizi ottocento dove Naselli ci descrive una società governata dal male utilitaristico come volto necessario del potere, e dove il carcere con le sue torture è la normale conduzione dell'infelice vita di genti affamate di pane e di giustizia. Pagine 274 - prezzo di copertina € 21,00

martedì 16 gennaio 2018

Marco Gregò: Cane grigio e il piccolo Oliver. Tratto da: Nella terra del sole che sboccia.


            «Ma perché Albatro ha deciso di scendere a quell’ora tarda della notte?»
            «Perché aveva bisogno di pensare piccolo Oliver».
            «Anche gli umani pensano?»
            «Tutti gli umani pensano. E non sempre questa è una cosa buona per loro».
            «E perché?»
            «Perché certe volte chi pensa è destinato alla solitudine o all’orrore. Certi umani commettono orrori causati dal loro pensiero. Così come altri compiono bellezze che nessuno poteva immaginare».
            «Quindi è una cosa bella o brutta?»
            «È una cosa pericolosa. Ma è meglio un singolo pensiero a farti dolere il cuore, rispetto ad altri cento che ti fanno a malapena il solletico».
            «Ma quelli di Albatro erano belli o brutti?»
            «Questo non so dirtelo, non ero in lui, posso solo provare a interpretare».
            «Ma allora, secondo te, stava andando a pensare?»
            «Sì, diciamo di sì, diciamo che aveva bisogno di camminare per schiarirsi le idee, ma non è facile camminare facendo finta di andare da qualche parte quando non si sa dove arrivare».
            «E perché voleva andare a pensare?»
            «Non capiva più Julie. Non capiva se stesso. Non capiva più niente. Era solo dispiaciuto per quello che stava accadendo a loro due».
            «E perché lei faceva così?»
            «Perché le ragazze quando vogliono dirti qualcosa si arrabbiano. Più importante è la cosa che devono dirti, maggiormente si arrabbiano. Ma capirlo non è semplice».
            «Bleah».
            «Ahahah».
            «E la collana con il ciondolo quindi?»
            «Ora ci arriviamo...». 

Il sole non era ancora sbocciato.



Marco Grego: Nella terra del sole che sboccia. Collana Albatro Randagio.
Con le illustrazioni di Vieri Sorrentino 
Pagine 230 - Prezzo di copertina € 17,50
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. 
Sconto del 15% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it 

mercoledì 10 gennaio 2018

Ivan Ficano: Alla fine. Tratto da: Cosa vuoi sentirmi dire.

Alla fine ce l'ho fatta, questo è l'importante. Non mi fa male ripensare alla mia vita, a tutto quello che è successo fino ad ora. Anzi mi dà la forza di guardarmi dentro e sorridere, perché ogni cosa mi è servita per ricondurti a me, è servita a raggiungere il mio scopo. Non saltare subito alle conclusioni, sarebbe sbagliato. Fidati di me. Ti basterà solamente un attimo. Ed io, quell'attimo, non me lo perderò per niente al mondo. Fosse l'ultima cosa che faccio in vita. mia....

Ivan Ficano: Cosa vuoi sentirmi dire.
Pagine 118 - Prezzo di copertina € 13,00
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online.
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it  

Benedetto Naselli: Le pubbliche prigioni. Tratto da: I misteri di Palermo.


Di fronte alla piazza marina a Palermo, sorge un bellissimo fabbricato di stile toscano a tre piani, vestito di stucco lucido, guar­date le finestre da verdi gelosie e adorno il ve­stibolo da uno spaziosissimo portico ricco di co­lonne, d’intagli, arabeschi, con lo stemma reale nel centro, e chiuso da una ricchissima infer­riata fusa a fantasia. Ai lati sorgono due smisu­rati candelabri dello stesso metallo, lavorìo dei nostri artigiani e delle fonderie nostre. 
Sul frontone del portico a lettere di rame dorato leggesi – Reali Finanze
Questo palazzo fu eretto nel 1578, e poi fu destinato a servire per le pubbliche prigioni, e prendea nome di Vicaria. La sua forma era quale osservasi tuttora, ma la sua figura era ben diversa. Allora non sorgeano colonne scannellate a sorreggere l’ampiezza del portico ma invece aprivasi un meschinissimo portone raccomandato a due o tre ordini di grate di ferro, e grate di ferro spesse e replicate stavano in luogo delle attuali linde e leggiere gelosie. Allora non eranvi candelabri e colonnette e intagli ed arabeschi, ma due sole fontane di marmo ad uso pubblico, e qualche lapide su cui, leggevasi il nome di Diego Enriquez de Guz­man conte di Albadelista. Al portone, alle grate succedevano il cortile e le scale quali osservansi tutt’ora se non che meno linde e luride, come più triste e più barocco era l’insieme del pa­lazzo, e parea che anco l’architettura contribuisse alla laidezza del locale, alla squallida miseria di un buon migliaretto di delinquenti ed inqui­siti e condannati di tutte le forme, di tutti i modi, di tutti i delitti. Quel fabbricato era un osceno contrasto, tra la imponenza del nostro Toledo e la meschinità e luridezza della sua forma, una anomalia topografica per dir così, un errore di scopo.
Quella sera che Pietro e Luigi furono arrestati come il lettore conosce, dopo un lungo in­terrogatorio sostenuto in presenza del capitano d’arme, in persona che per forza o per amore volea farne di quei due disgraziati i compagni di un fuor bandito come diceva, verso la mezzanotte furono condotti alla Vicaria, e posti separatamente a carcere duro, volgarmente detto fra noi camera serrata. 
Queste prigioni, o a meglio dire questa spe­cie di sepolture, erano di forma bislunga, ed alte pressoché la statura regolare di un uomo. Aveano un piccolissimo pertugio che malamente chiamavasi finestrino a discapito della nostra filo­logia e della nostra architettura, e vi si entrava da una stretta e bassissima porticina, raccoman­data a due o tre buonissimi chiavistelli e cate­nacci. Una luridissima stuoia per terra che ri­gurgitava acqua, inzuppata com’era da una so­perchiante umidità, facea le funzioni di letto, ed un accurato lavorio di ragno suppliva alla col­trice. Altri mobili non ve n’erano, che l’angu­stezza del locale nol permetteva mica.
Il lettore visiterà con noi uno a uno i nostri due sventurati amici.
Luigi quando fu spinto ivi dentro, rifinito di forze dal lungo cammino e dalle battiture che eran state spesse e dolorose, brancolò fra quella oscurità, strisciando a tentoni i piedi sul terreno, si accorse di quel poco soffice origliere e vi si accovacciò. La sua mente perdevasi in un caos di tristi e strazianti pensieri, tanto che abbandonava momentaneamente i malori del suo corpo, ed alzavasi furiosamente tutto a una volta, ma senza una idea fissa, senza una risoluzione, senza uno scopo, e poi ricadeva, e piangeva, e singhiozzava. Ripensò la sua catastrofe della sera, la beneficenza del Principe, il suo ami­co che credea averlo trascinato a quella nuova disgrazia ed inattesa, a Maddalena, ma in cima a tutte queste care e sciagurate rimembranze, stava la madre, la povera Genoveffa, di cui ne ignorava la fine. Egli la vedea disperata, abbat­tuta: agonizzante, bella però nel suo dolore e nel suo abbattimento, quanto la sublime donna ai piedi del Calvario, ma poi rincoravasi allargando il cuore alla speranza fiduciando nella sua in­nocenza, e raccomandandosi ai suoi santi pro­tettori, e poi avvilendosi novellamente e cor­rucciandosi, sonnacchiò dolorando tutta la notte.
La dimani un raggio di debolissima luce che frangevasi alle spranghe del finestrino illuminò le pareti di quella stanza. A Luigi parve più or­ribile e strana che non immaginolla nella oscurità. Il tetto era gocciolante acqua e cosparso in molti siti da ragni, e da fuligini, le murate erano ruvide e sporche, se non che in qualche punto osservavansi, quasi imbianchite e raffinate dallo strofinio di una lima, ed erano talune righe come una scrittura.
Luigi, anco nel suo dolore fu colpito a tal vista, e facendosi puntello colla mano, sinistra alzossi dalla sua positura e lesse. 
“Infelice colui che in questa terra non seppe ispirare che odio, ma infelicissimo quegli che abbisogna della pietà altrui – settembre 179..” e al fianco: “I costumi non si migliorano con una legge pe­nale, e chi tutto tende a riformare, nulla riforma – 18...” Queste, poche righe erano del­l’istessa mano e scritte a lapis e ricalcate. Più sotto, poi vidde incisi i seguenti versi, ed erano incisi e non altrimenti, e non col bulino o qualche altro strumento dell’arte, ma con un sem­plicissimo chiodo.


E tanto valse il tremito
Di un scellerato male
M’eran sì diri i palpiti,
Ch’esterrefatta, e frale 
L’alta possente e provvida,
Natura ammutolì. 
D’atra bufera al fremito 
Per se tremaro i figli,
A’ padri ansanti esanimi 
Mancarono gli ausigli,
Fu visto un tetto accogliere 
Chi visse, e chi morì.

La poesia era continuata, ma vedeasi cancel­lata e rotta dalla umidità, e del suo seguito, non leggevansi che altri due versi:

D'accatastate vittime 
Morte trionfa, e sta.

E sotto 18... Era forse la cifra del millesimo, ma non poteasi leggere il rimanente mancamento non procacciato dalla mano del tempo, o dalle gocciolature dell’acqua, ma dal pentimento forse o dal proposito dell’autore.
Luigi dopo tal lettura fu costretto per un momento abbandonare l’idea terribile della sua scon­solata posizione, scordò se stesso, e rivolò col pensiero agli autori di quelle poche righe, che egli nella sua fantasia credé essere non oscuri e volgari, ma di classe elevata ed istruita: e qui un diluvio di considerazioni morali occuparono la di lui mente...



Benedetto Naselli: I misteri di Palermo. 
Pagine 274. Prezzo di copertina € 21,00
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. 
Sconto del 205 se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it 


Benedetto Naselli: Lo sfratto. Tratto da: I Misteri di Palermo.


L’algozilio al paro dei suoi confratelli, avria potuto sin da bel principio troncare tutti questi ragionamenti; ma egli era un uomo ciarlone, il suo cuore era decrepito all’agonia della mi­seria; era una di quelle anime incapaci a risen­tire qualunque dolorosa sensazione; incanutito in esecuzioni ben più strazianti di quella che andava a succedere, però amava conservarne le forme. Egli che per un solo obolo saria stato fermo innanzi al pugnale dell’assassino e la scure del carnefice, amava riversarne tutta la forza de­gli atti del suo ministero alla irremovibilità della legge della quale era scrupolosissimo esecutore. E continuava: – Bisogna dunque mio malgrado, o signora, e con dolore, che io vi sfratti sul momento; e se non avete persone che s’in­caricassero del trasporto delle vostre masserizie, ve l’offro io.
E in così dire fatto cenno coll’occhio a uno dei due che l’accompagnavano, e spinta con la mano la porta che fe’ vacillare sulle gambe la buona Genoveffa senz’altro, fu con i suoi compagni nello studio di Luigi. Allora alla porta comparvero due nerboruti facchini che fatto inchino colle loro berrette aspettavano dall’algozilio un cenno per dar di mano alle masserizie, sendochè erano molto pratici per tali faccende e sempre erano attaccati alle falde dell’abito del signor Ottavio, così chiamavasi l’uomo della parrucca. 
La povera vecchierella a quelle parole e quella vista impietrì. Un lavacro scesele dapprima dalle testa alle piante, e rosseggiò la sua fisionomia cupamente bordata da colori giallognoli; quindi impallidì, e fu ad esser presa da così fatta convulsiva tremarella che non poteansi su lei fissare gli occhi senza esser costretti a chiuderli, o far girare il capo. Tentò più d’una volta, metter fuori un prego, una dimanda; ma la lingua erale rimasta sì ferma in gola che non prestossi all’idea, cominciò a voler dunque supplire co’ gesti e colle mani quanto non potea colla bocca, ed ora l’uno, or l’altro di quei personaggi, ghermendoli ora pel braccio, ora pel lembo dell’abito, intendea persuadere a sostare da quello svaligiamento, che già talune masserizie eran sulla strada, e le vicine avean fatto cerchio alla porta; ma niuno ardiva parlare, tanto spaventevole era in quei tempi la vista di quell’algozilio, che valeva quasi quanto una versiera o il diavolo. Queglino però seguivano i fatti loro. L’algozilio diritto in mezzo allo studio, confortava con parole fredde e stizzose la vecchierella, i facchini mettevan sulla strada le masserizie. Quando vidde poi ad uno di costoro in mano il suo avito crocifisso che usciva già dalla casa, fu allora superiore a se stessa. Rialzossi, volea colle mani ghermirlo, pronunciò le parole, madre di Dio!... e cadde ginocchioni ai piedi del signor Ottavio abbracciandogli le ginocchia, e bagnandoli di lacrime, e stringendoglieli e mormorando talune mezze parole che non aveano un suono chiaro ed intelligibile. Ma quegli era forte abbastanza da star saldo in faccia a questi piagnistei che chiamava d’uso. Indurito il cuore alla continuità di queste sensazioni, si erano resi così abituali, che non lo commovevano, non lo spaventavano, e poi egli non era che un inflessibile esecutore della legge e nulla più. Questa parola alla quale si danno sensi così diversi, per quanto diverse sono le intelligenze di chi la fa osservare, che ha tanti suoni, per quanto sono i casi su’ quali debbesi applicare, che ha migliaia di eco nei cuori di migliaia che la rendevano in quei tempi coi loro sofismi e colle loro fantasmagorie, oscura ed ingiusta, in mano di quel tanghero, era interpretata alla lettera. Per lui la legge non ammetteva dimani: l’impero non era che all’oggi. 
Ogni dilazione un delitto di lesa giustizia, ogni agevolezza ingiuria al suo ministero, al di lui carattere. Stava adunque fermo nella sua positura, mentre che l’infelice rejetta, esalava l’anima ai suoi piedi, guardando con occhi esterrefatti l’uscita del lavoro del figlio al quale avean già dato mano, e s’impazientivano per gli ordegni che avean dovuti adattare e pel peso.
Allora un ultimo grido emerse dall’anima di lei, e fu il grido dell’agonia e della disperazione...


Benedetto Naselli: I misteri di Palermo
Pagine 274 - Prezzo di copertina € 21,00
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. Sconto del 20% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it