Tutta la Sicilia, da
Messina a Palermo, da Cefalù a Capo-Passero, era piena della fama del bandito
Pasquale Bruno. Ne’ paesi come la Spagna e l’Italia, dove un particolare ordinamento
sociale tende sempre a respingere al basso ciò ch’è nato nel basso, e dove
l’anima manca di ali per sollevare il corpo, un’indole elevata è una disgrazia
nella oscurità della nascita; perché, siccome essa tende sempre ad uscire del
cerchio politico ed intellettuale dove la sorte l’ha chiusa, siccome essa
cammina incessantemente verso uno scopo da cui la disgiungono mille ostacoli,
siccome vede ognora la luce che non può raggiungere, così, cominciando a
sperare, finisce per maledire. Allora essa si fa ribelle contro la società, in
cui Dio pose due diverse condizioni, l’una di felicità, l’altra di patimenti;
reagisce contro questa parzialità della Provvidenza, e si stabilisce di
autorità propria il difensore del debole e il nemico del forte; ecco perché il
bandito spagnuolo ed italiano è sì poetico insieme e sì popolare; già quasi
sempre fu quale dolore che lo spinse fuori via; ed egli consacra il suo pugnale
e il suo schioppo a restituire l’equilibrio della natura viziato dalle umane
istituzioni.
Non farà dunque maraviglia
che non questi antecedenti di vita domestica, col suo carattere azzardoso,
colla sua destrezza e forza straordinaria, Pasquale Bruno sia divenuto sì
presto quel singolare personaggio ch’egli esser volle. Per così dire, si fece
il giudice della giustizia; per tutta Sicilia, e particolarmente a Bavuso e
paesi vicini, non commetteasi un atto arbitrario che potesse sfuggire al suo
tribunale, e siccome quasi sempre le sue sentenze colpivano i forti, avea per
sé tutti i deboli.
Alexandre Dumas - Pasquale Bruno. Romanzo storico siciliano. Prezzo di copertina € 13,50 - Pagine 129.
Copertina di Niccolò Pizzorno.
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