Il romanzo di Giulia e Antonio Petrucci, L’estate dei microbi, trae spunto dai fatti che a Palermo diedero inizio al degrado della costa di Romagnolo, un tempo famosa per la sua bellezza e successivamente distrutta dagli abusivismi edilizi e dalle discariche, come a voler continuare l’opera di devastazione iniziata al Foro Italico dopo la seconda guerra mondiale. Il degrado della zona è andato avanti nel tempo, ma alla fine degli anni ’60, epoca in cui si svolge la storia, c’erano ancora gli Stabilimenti balneari dove i palermitani, sia di nobili che di umili origini, vivevano il mare tra tuffi e giochi; divertimenti che continuavano anche dopo il tramonto del sole, nelle serate danzanti dell’orchestra sulla “terrazza a mare”, e nei tantissimi ristoranti che circondavano i lidi. Un romanzo in cui sullo sfondo di una realtà a noi vicina si muovono personaggi di fantasia: i quattro fratelli Guiscardi e i loro figli, caratterialmente diversi ma tutti uniti in una lotta per l’onestà, per la difesa del mare e dello Stabilimento balneare in un tempo in cui tutto, istituzioni comprese, erano in mano a corruzione e mafia.
Immagini poetiche quelle dei “Bagni di mare”, narrate dai fratelli Petrucci in questo libro scritto cinquant'anni fa e pubblicato oggi con I Buoni Cugini editori, di un tempo che fu della vecchia Romagnolo, di un mare pulito, curato e invitante che i palermitani di oggi non sanno o non riescono neppure a immaginare....
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