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lunedì 22 novembre 2021

Massimo Finocchiaro: Perchè questo libro? Tratto da: I sette fratelli Natoli. Le vite singolari dei figli di Luigi Natoli tra la Belle Epoque e il secondo dopoguerra

L'attenzione a suo tempo esercitata dalla Polizia Politica sui fratelli Natoli mi aveva dato la possibilità di conoscere le loro storie personali, talvolta nei minuti dettagli. 
Non sono uno storico di professione, ma ho sentito ugualmente la necessità e il dovere di non tenere solo per me quanto avevo trovato, e mi sono posto il problema di come dargli forma ed eventualmente farlo conoscere.
Il principale dilemma era: date tante vite, redigere piccole biografie separate? Ma in questo modo si sarebbero potuti evidenziare chiaramente gli intrecci, le interazioni reciproche e le sovrapposizioni degli eventi? E poi, non avrei rischiato di perdere quello che mi pareva di maggior interesse, vale a dire il quadro generale, la storia che si dipana secondo dinamiche proprie e condiziona le vite degli uomini? Le vite di cui parlo furono infatti già singolari di per sé; ma se viste tutte insieme, non disegnano solo una particolare vicenda familiare, che può al massimo incuriosire i discendenti: piuttosto esse si possono considerare in un certo senso esemplari, perché traspare sempre, sullo sfondo, un’intera epoca, senza abbracciare la quale sfuggono il senso e la spiegazione dei fatti individuali. 
L’esistenza adulta dei fratelli Natoli coincise appunto con anni decisivi per la storia d’Italia e del mondo, durante i quali una successione di inauditi sconvolgimenti spazzò via una cultura secolare e ne creò un’altra del tutto  diversa, spesso estranea e incomprensibile per chi si era formato in un tempo precedente. 
Nell’intervallo temporale tutto sommato breve fra le due guerre mondiali, cambiarono i confini politici sulle carte geografiche, ma anche le persone, il loro modo di pensare e di vivere, i loro sentimenti e le loro speranze per il futuro. E i fratelli Natoli, se non protagonisti di primo piano, nemmeno furono semplici comparse o spettatori passivi di quanto accadeva: anzi, parteciparono attivamente, e le loro traiettorie esistenziali ne furono molto influenzate.
Il racconto comincia durante la Belle Époque, continua sui fronti della Prima Guerra Mondiale, attraversa il Ventennio fascista e arriva fino alla Repubblica, spaziando da Palermo a Parigi, da Madrid a Berlino, da Casablanca a New York, dal Cile all’Africa Orientale e comprende storia, politica, avventura, amore. Ho provato a dare un’idea di tutto questo, almeno per grandi linee. Non so dire se ci sono riuscito. Ho comunque cercato di sviluppare la narrazione secondo un ordine cronologico coerente e di inquadrarla in uno specifico conte­sto: anche se forse, saltellando da un personaggio all’altro e da un luogo all’altro, ne ho reso più complicata la comprensione. 
La memoria delle emozioni, degli entusiasmi, dei contrasti, dei tradimenti, delle sofferenze, dei lutti si sfarina inesorabilmente col trascorrere degli anni. Mi contenterei che l’impegno e la passione profusi in questa ricerca servano almeno a preservare il ricordo di quegli uomini vissuti in un’epoca di fuoco, tanto tempo fa.

Massimo Finocchiaro: I sette fratelli Natoli. Le vite singolari dei figli di Luigi Natoli tra la Belle Epoque e il secondo dopoguerra
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it 
Disponibile su Amazon Prime, Ibs e tutti gli store online
A Palermo in libreria attualmente presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour), La Nuova Bancarella (Via Cavour) 

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