Saverio,
Maria, Marta, Anita, Giuseppe, Mario, Flavia e Marcello all’inizio e alla fine
sono figli della verità e della bugia. Di una verità troppo vera da sembrare
bugia e di una bugia talmente finta da poter essere vera. Saverio, Maria,
Marta, Anita, Giuseppe, Mario, Flavia e Marcello sono gli indimenticabili
scarti di un teorema, ma diciamolo subito, però, che il titolo è
volutamente provocatorio e dissacratorio e offensorio perché quando si parla di
scarti solitamente lo si fa immaginando qualcosa che non serve, che non
serviva, qualcosa di cui di poteva serenamente fare a meno, ma gli scarti di un
Teorema fanno la differenza, a mio avviso, e specialmente di questo, e non
possono certo essere considerati qualcosa che non serve, che non serviva, di
cui si poteva serenamente fare a meno, perché se è vero come probabilmente lo è
che un Teorema è un’idea che per essere dimostrata abbisogna di prove empiriche
e complicatissimi calcoli matematici e formule che riassumano in poche righe o
molte righe il significato esoterico affinché il medesimo non sia riservato a
pochi, qui non si hanno che molte idee – e contagiose – che tentano
costantemente di scartare l’abitudine al nesso, la prassi delle parole, il
conforto dei numeri. (Rosario Palazzolo)
Pagine 118 - Brossura.
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