Tutti i volumi sono disponibili: dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia), su tutti gli store di vendita online e in libreria. Gli e-book sono disponibili su streetlib store e tutte le piattaforme online.

venerdì 18 ottobre 2024

Annunciata Beatrice Arrigoni: Pinocchio è cresciuto un giovinetto ammodo, e parte pel fronte... Tratto da Pinocchio nuovo Maciste. Sue gesta gloriose nella guerra mondiale

Il Collodi finisce il suo libro cambiando il Pinocchio di legno in un bel ragazzetto. Il nuovo libro o libretto che sia, piglia le mosse da questo punto. Pinocchio è cresciuto un giovinetto ammodo, e va soldato. 
In quartiere commette qualche marachella adatta all’indole sua, ma è sempre un fior di galantuomo. Dovendo partire pel fronte, vien mandato in breve licenza e trova nel portamonete d’avorio che la fata dai capelli turchini gli aveva lasciato, un biglietto che gli insegna il modo di tornare di legno per rendersi invulnerabile. Immaginarsi quante prodezze! I reticolati non gli daranno scariche fulminanti, la neve non gli congelerà i piedi, le schioppettate gli faranno qualche piccolo guasto che sarà subito aggiustato con chiodi e martello. Adibito ai servigi più disperati farà cose incredibili. Sono avventure rocambolesche. Prende parte a tutti i combattimenti. Così alla storia va unita la leggenda, all’istruzione il diletto. Corre ai reticolati e le sentinelle credendosi inseguite da un morto resuscitato, volgono in fuga precipitosa. Posto di vedetta, su di un monte, è incalzato dalla neve; un Kaiserjäger lo colpisce al fianco con una palla, egli cade e rotola giù pel monte e giunge a valle in valanga e seppellisce il nemico raccolto a simpòsio dentro una caverna; preso dal nemico in una tagliola di lupo, corre pericolo d’esser bruciato, ma si libera legandosi alla coda di un aeroplano che impegna battaglia. Prende parte alla conquista di Gorizia; in autunno cala negli stagni, e in un modo bizzarro si dà alla caccia delle anitre per la mensa dei suoi ufficiali. 
Creatura fra l’uomo e il regno vegetale, capisce il linguaggio degli animali, e trovandosi di guardia alla scuderia, sorprende il dialogo di due cavalli tedeschi; durante una notte di tempesta, sconquassa gli armamenti del campo nemico. È anch’esso con le brigate gloriose che dànno la scalata al Monte Santo; alla presa di Caporetto fa la parte di Laocoonte, cercando sventare il tradimento, ma è travolto dall’onda incalzante e, fatto prigioniero, viene mandato alla corte del Kaiser come opera d’arte insieme col bottino di guerra. Approfitta della notte dei morti per spaventare l’imperatore nelle sue stanze, poi trova la fuga cavalcioni ad un’aquila. 
Il racconto tien dietro fedelmente alla cronaca dei giornali. Perciò, quando l’imperatore Carlo cade in un fiume tributario dell’Isonzo, è lui che ha spaventato lo chaffeur, indi si salva a nuoto giù pel fiume, e passando per l’Adriatico, raggiunge i nostri al Piave. Salito su di un monte inaccessibile, si apparta in Italia dalla schiera dei combattenti e si fabbrica un meraviglioso aeroplano dalle cento eliche, col quale vola ad affrontare il ciclone del 12 dicembre sul Veneto, poi visita con Gelindo, la notte di Natale, Gerusalemme, presa dal Generale Allemby e al ritorno si sostituisce sulla forca ad una povera donna per salvarla, e salva anche sé. Incontratosi un giorno in un personaggio strano, apprende come siano stati mobilitati perfino i seleniti e fatti sbarcare dalla luna sulla terra per combattere coi tedeschi. Va fino al campo di Mauthausen nella gran cassa di un capo tamburo austriaco e torna pei due rami a Y di un vulcano spento. Con la ferrovia transiberiana imprende poi il viaggio fino al Giappone, dove riceve onori trionfali e ne ritorna carico d’oro per il 5° prestito nazionale. I tedeschi hanno inventato il cannonissimo col quale bombardarono Parigi ed egli va a punire gli artiglieri dopo essersi salvato in un modo assai bizzarro la prima volta, in un modo ancor più bizzarro la seconda. Fa un viaggio all’inferno e vi trova tutti i dannati di guerra e torna in vicinanza al Grappa su di un drago alato per virtù della sua fata. Assiste alla prima battaglia del Piave. Chiuso tra i nemici sulla sponda sinistra del Piave, se ne libera dando libertà alle fiere di un circo, poi col mezzo d’una valigia di calabroni toglie allo Stato Maggiore nemico i piani di guerra che fa pervenire al nostro Comando. Assiste alla seconda battaglia del Piave. 

Il racconto, come si vede, è fantastico e le azioni che compie Pinocchio sono tutte compatibili colla sua natura e in conformità degli avvenimenti. Il libro, che è palpitante di attualità, piacerà non solo ai piccoli, ma anche ai grandi. Sono 29 capitoli; 29 racconti cui va intessuta la storia, la geografia, l’umorismo. 
Una cosa di notevole: Pinocchio, il mio Pinocchio, non è più un ragazzo, il solito ragazzo descritto fin qui dagli altri valenti Autori; è un uomo serio. Sui ventiquattro anni o giù di lì, alto, dal naso alquanto lungo, tonso completamente poiché di legno, e robustissimo. E comincio senz’altro la mia storia. 


Annunciata Beatrice Arrigoni: Pinocchio nuovo Maciste. Sue gesta gloriose nella guerra mondiale.
L'opera è la fedele trascrizione del romanzo originale pubblicato nel 1920 dalla Società Tipografica Artigianelli di Pavia. Illustrato con le immagini dell'epoca. 
Pagine 124 - Prezzo di copertina € 16,00
Il volume è disponibile:
Dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia)
Su Amazon Prime e al venditore I Buoni Cugini, Ibs e tutti gli store di vendita online.
In libreria presso La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour e Centro Commerciale Conca d'Oro), La Nuova Ipsa (Piazza Leoni 60). 

mercoledì 9 ottobre 2024

Dal 1871 ritorna ai lettori "Gabriele Lambert" novella di Alexandre Dumas. Collana Gli introvabili edita I Buoni Cugini

 
Isbn: 979-1255470458
Pagine 160
Prezzo di copertina € 
 
Pubblicata per l'ultima volta in Italia nel 1871, rivive oggi in queste pagine Gabriele Lambert, la novella di Alexandre Dumas oramai dimenticata dai lettori italiani, in una fedele trascrizione riprodotta senza alterare il linguaggio dell'epoca.
 
"Era un uomo di ventotto a trent’anni. All’opposto de’ suoi colleghi, sulle faccie arcigne de’ quali era facile ravvisar le passioni che li avevano trascinati in tanta bassezza, esso aveva uno di que’ volti senza fisonomia di cui, ad una certa distanza, non si distingueva le forme.
La barba, che s’era lasciata crescere dappertutto, ma che era rara e di colore sbiadato, non dava, a quel suo aspetto nessun carattere.
I suoi occhi, d’un grigio smorto, erravano vagamente da un oggetto ad un altro, senza essere animati da nessuna espressione; i suoi membri eran gracili, e pareva che la natura non li avesse destinati agli esercizj della fatica; tutto insomma il suo fisico si mostrava in opposizione agli attributi dell’energia.
Finalmente, dei sette peccati che fanno proseliti in questo mondo in nome del gran nemico del genere umano, quello, sotto del quale egli s’era arruolato, doveva essere evidentemente l’accidia.
Io avrei dunque ben presto distratto il mio sguardo da codest’uomo, il quale, d’altronde, non poteva offrirmi per argomento di studio senonchè un facinoroso di second’ordine, se una confusa reminiscenza non mi avesse fatto pensare, che certo lo aveva veduto altre volte.
Per mala sorte, era questa una di quelle fisionomie nelle quali non trovasi cosa che faccia colpo, e che se non vi sono ragioni particolari, non producono, in chi la vede così alla sfuggita, nessuna impressione.
Quantunque fossi convinto di aver altre volte incontrato quell’uomo, lo che d’altronde mi venìa confermato dalla sua perseveranza a sfuggire il mio sguardo, m’era non ostante impossibile il ricordarmi del come e del dove.
Avvicinatomi al guarda-ciurma gli chiesi il nome di quello tra i miei convitati, che faceva sì poco onore al mio trattamento.
Si chiamava Gabriele Lambert…"

Alexandre Dumas

Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia)
Su Amazon Prime e tutti gli store di vendita online. 

Dal 1920 ritorna "Pinocchio nuovo Maciste. Sue gesta gloriose nella guerra mondiale" di Annunciata Beatrice Arrigoni. Collana Gli Introvabili edita I Buoni Cugini

Isbn:
 979-1255470472 
Pagine 124
 
Nel 1920, la Società Tipografica Artigianelli di Pavia pubblica il romanzo Pinocchio nuovo Maciste di Annunciata Beatrice Arrigoni, di cui non si sa nulla, illustrato con pregevoli tavole da un disegnatore, anch’esso sconosciuto, che si firma con una sigla dai più interpretata come F Ne. Il romanzo, mai più ripubblicato fino ad oggi di tutte le pinocchiate, ossia di quei testi che in modi e in forme diversi fanno rivivere il famoso burattino di Pinocchio, è davvero meritevole di attenzione per il suo divertente scopo istruttivo tra fantasia e storia.
 
Il Collodi finisce il suo libro cambiando il Pinocchio di legno in un bel ragazzetto. Il nuovo libro o libretto che sia, piglia le mosse da questo punto. Pinocchio è cresciuto un giovinetto ammodo, e va soldato. Dovendo partire pel fronte, vien mandato in breve licenza e trova nel portamonete d’avorio, che la Fata dai capelli turchini gli aveva lasciato, un biglietto che gli insegna il modo di tornare di legno per rendersi invulnerabile. Immaginarsi quante prodezze! I reticolati non gli daranno scariche fulminanti, la neve non gli congelerà i piedi, le schioppettate gli faranno qualche piccolo guasto che sarà subito aggiustato con chiodi e martello. Adibito ai servigi più disperati farà cose incredibili. Sono avventure rocambolesche. Prende parte a tutti i combattimenti. Così alla storia va unita la leggenda, all’istruzione il diletto. Il racconto tien dietro fedelmente alla cronaca dei giornali e come si vede, è fantastico e le azioni che compie Pinocchio sono tutte compatibili colla sua natura e in conformità degli avvenimenti. Il libro, che è palpitante di attualità, piacerà non solo ai piccoli, ma anche ai grandi. Sono 29 capitoli; 29 racconti cui va intessuta la storia, la geografia, l’umorismo. Si obbietterà: e lo stritolamento dei mortali? E il peso della catena? E i materiali?... È un libro di aneddoti piccanti per rendere più gustosa la storia. Del resto, quali cose più inverosimili non furono scritte dallo Swift, dal Pöe, dal Barone di Monchausen e da tanti altri? tollerate anche tutte queste fantasie: in fine si tratta di un continuo scherzo per mettere in burla la potenza smargiassona tedesca. 

Annunciata Beatrice Arrigoni

Il volume è disponibile:
Dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia)
Su Amazon Prime e tutti gli store di vendita online.