3 agosto 1517 – Nel piano della Marina furono impiccati; Simona Branciforte, Giuseppe di Tarando, Nicolò Russo e Cataldo di Gangi.
17 agosto 1517 – Nel piano della Marina furono impiccati Giovanni… e
Pietro La Matina. Altro individuo, del quale si sconosce il nome, fu
decapitato.
22 agosto 1549 – Nel piano della Marina, furono impiccati: Antonino
Crapi, Antonino la Castellana, Filippo Malerva, Pietro di Tusa, Antonino la
Ferrera, Bartolomeo Castellana, Silvestri Castellana, Girolamo Pirrello, Ponzio
Chiavetta, Annibale Pirrello, Pietro Lauricella, Cataldo di Buscemi, Mariano di
Palma, Antonino Ricco alias lo Virdello ed Antonio d’Amico alias Chirca.
22 agosto 1553 – Nel piano della Marina furono impiccati: Giovanni
Bellacera, alias Surci e Giovanni Failla.
4 agosto 1557 – Nel piano della Marina fu impiccato Lorenzo
Benestanti.
9 agosto 1557 – Nel piano della Marina furono impiccati: Pietro,
Michele e Marco di Marino.
4 agosto 1564 – Alla via di S. Antonio presso porta di Termini fu
giustiziato Filippo di Gangi. Secondo la sentenza egli fu posto nudo sopra un
carro e portato in giro per la città, arrivato sul luogo dell’esecuzione fu
quasi strozzato, e ancora semivivo diviso in otto pezzi.
11 agosto 1567 – Furono impiccati: Vincenzo li Pecori di Piazza,
Bartolomeo di Rosa, alias Milicchia da Nicosia e Tomaso di Dionisio da Sutera.
Vincenzo Li Pecuri per lo furto
commesso nel Convento et Ecclesia di S. Francesco di questa città, fu
impiccato in piazza S. Francesco. Bartolo di Rosa discursore di campagna e reo
di altri delitti e Masi di Dionisio prosecuto di nece, fu impiccato in piazza
Marina. I cadaveri furono portati alle forchi
di fuori.
12 agosto 1569 – Furono giustiziati: Pietro d’Ajello di Castelvetrano
e Gaspare lo Coco, calabrese, condannati dalla Corte Capitaniale di Palermo: “per
haviri ammazzato la quondam Lauria la Catanisa in la casa di la sua solita
habitactioni… si havirà di exequiri la Iusticia in lo Cortiglio di Amato di
Pettineo, undi fu commisso ditto omicidio e si hanno di strascinare, in ditto
loco”.
6 agosto 1571 – Nel piano della Marina, fu impiccato per sentenza
della R. Corte Capitaniale Bartolomeo la Tinella.
8 agosto 1572 – Nel piano della Marina fu impiccato e lasciato sulle
forche, per sentenza della R.G.C. Vincenzo Marotta latrone pubblico e scorritore di campagna.
26 agosto 1573 – Nel piano della Marina fu impiccato Fabrizio Palombo
detto Giov. Antonio d’Arienti, condannato dalla Corte Capitaniale di Palermo per
avere fatta moneta falsa.
26 agosto 1574 – Nel piano della Marina, per sentenza della R.G.C. fu
decapitato lo Magnifico Girolamo Valdaura, accusato: “de mandato circa nicem et
mortem quondam miserandi Guglielmi Valdaura cum illu scopettarum”. La sua testa
fu lasciata a lu loco di la Iustitia per
demostratione de esecutione di Iustitia.
2 agosto 1575 – Nel piano della Marina furono impiccati: Pietro di
Reina da Cammarata, per sentenza della R.G.C. e Costantino la Marabella per
sentenza della Corte Capitaniale.
16 agosto 1575 – Nel piano della Marina, per sentenza della R. Corte
Capitaniale venne impiccato Giuseppe Bongiorno, per avere ammazzata e rubata
Margarita Castella. Fu portato al supplizio sopra un carro e tenagliato lungo
il tragitto; in loco delitti gli fu
tagliata la mano destra.
7 agosto 1577 – Nel piano della Marina, per sentenza della R.G.C. fu
impiccato Mondo Valastro di Linguagrossa perché: “presecuto per lo Fisco de
discursu Campania, furtis commissis in ditta Campania, in comitiva
delinquentium”.
12 agosto 1577 – Nel piano della Marina fu impiccato, per sentenza
della R.G.C. Giovan Batta Marziani da Taormina, scorridore di campagna ed
autore di vari furti. Il condannato lasciò per testamento fatto ai confrati dei
Bianchi un “ferrajuolo quale si deve dare à due fratelli che sono carcerati in
Castellammare, che si chiamano li Vigneri di Catania”
26 agosto 1577 – Nel piano della Marina per sentenza della R.G.C. fu
impiccato Vito Passalacqua, alias Colletto per: “apportatione Scopettonis con
lo quale fu preso in fragrante”.
18 agosto 1578 – Nel piano della Marina, per sentenza della R. Corte
Capitaniale furono giustiziati Pietro Gargotta e Abbattista Gerbino. Il primo
per avere stuprato e conosciuto carnalmente a sua figlia, fu condotto a
supplizio, nudo sopra un carro, tenagliato durante il tragitto, in fine
strozzato. Il Gerbino fu impiccato per avere ucciso entro la chiesa di S.
Sebastiano un Genovese.
3 agosto 1579 – Nel piano della Marina, per sentenza della R. Corte
Capitaniale furono giustiziati d. Paolo Beveaceto e Carlo Barone, che furono
decapitati e dopo bruciati; D. Carlo Abate e Zimbaldo de Pietro Ponzio, che
vennero decapitati; Giacomo Russitano e Antonio Scolaro che furono strozzati e
dopo bruciati; Vincenzo Cannata, Filippo Genco alias Scacciaferro e Francesco
Ferranti i quali vennero impiccati.
25 agosto 1581 – Nel piano della Marina, per sentenza della R. Corte
Capitaniale furono strozzati Bastiano di Polizzi e Francesco La Rocca.
8 agosto 1583 – Nel piano della Marina, per sentenza della R. Corte Capitaniale, furono impiccati e lasciati sulle forche a pubblico esempio: Salvatore Lo Monte, Andrea Sogliano e Francesco Bartuccello.