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martedì 11 settembre 2018

Benedetto Naselli: I Beati Paoli o La famiglia del giustiziato. Parla l'autore.


"Questo lavoro fu meditato e scritto durante i lunghissimi e tristissimi giorni della mia prigionia. Ho svisata in menoma parte la storia, solo quando convenienze di nomi o di luoghi non permettevano dire la verità, del resto tradita mai, perché tratta da cronache e da libri, che a mercè della squisitezza del toscano signor Ottavio Veanuri, direttore di quel locale, mi pervenivano. Colgo questa occasione, ricordando nome a me sì caro ed anco a quanti più eletti del paese son capitali lì dentro, per testimoniare la mia gratitudine e la mia più sentita amicizia. Tornando al mio lavoro, perdoni il lettore, questa mia giusta digressione, lo presentai al pubblico sulle scene; ma con cuore chiuso, come suol dirsi, senza coscienza sicura, anzi colla fiducia che dovea destare nell’uditorio la stessa noia ed agonia del carcere. Il pubblico però fu più indulgente di me, ed anco il giornalismo più del pubblico, il primo chiamandomi all’onore del proscenio, il secondo dando un esame critico molto giudizioso e per me lusinghiero assai. Ecco perché lo pubblico il primo nel mio Teatro, speranzoso, che se il lettore troverà dei difetti, mi sarà indulgente per il lavoro, ma la idea che ho svolto, temi tutti nazionali, ai quali sin dal 1852 mi affacciai io pel primo; e se il caro nome della Sicilia, fastoso e sublime risuona dondunque nella storia, nelle scienze, nelle lettere, non si vedrà a mala parte, che un suo povero figlio ne facci anco onorato ricordo su pei teatri, che fan bella parte dell’istruzione popolare".  





L’Autore.
 
Benedetto Naselli: I Beati Paoli o La famiglia del giustiziato.
Nella versione originale pubblicata nel 1864 dall'Officio Tipografico Clamis e Roberti.
Pagine 124 - Prezzo di copertina € 13,50
Copertina di Niccolò Pizzorno
Sconto del 15% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online.

Benedetto Naselli: I Beati Paoli o La famiglia del giustiziato.

I Beati Paoli trovano nell'omonimo capolavoro di Luigi Natoli la sublimazione letteraria in un romanzo di carattere storico popolare che tutt'ora rappresenta l'eccellenza nel suo genere. Prima del grande narratore palermitano, della setta segreta dei Beati Paoli scrissero storici, letterati e anche poeti. Fra i testi di riferimento per gli studiosi del "fenomeno" vi è I Beati Paoli o la famiglia del giustiziato, dramma in cinque atti dell'avvocato Benedetto Naselli, rappresentato per la prima volta la sera del 21 dicembre 1863 a Palermo, nel Real Teatro di Santa Cecilia. L'opera, sempre citata e del tutto introvabile, rivive oggi in questa fedele edizione per la collana "Gli introvabili".
Andrea Valenti è accusato dell'omicidio del pittore Vito. Tutto il popolo lo crede innocente. I suoi ultimi momenti, prima di salire al patibolo sono esaltanti e angosciosi, e dice tali cose che la sola innocenza può far dire fra gli spasmi e le aberrazioni di un supplizio: Ah! signore eccellentissimo, voi fra mezzo agli agi di una corte opulenta che vi circonda, armoniche le vostre orecchie ai suoni dei canti e delle danze, fresca la vostra mente ai bei progetti dell’animo vostro, perché io il so Eccellenza, voi siete buono, non sentite il rantolo degli agonizzanti, lo scricchiolare delle ossa in corpi viventi, il crepitare del fuoco sulle nude carni... voi non sapete cosa importa la tortura! Forza umana non vale a sofferirne il tormento... la ragione si perde Eccellenza... si perde in un caos di spasimi e di dolori... si vola in uno spazio interminabile di idee astratte... l’unica forma è lo strazio, la sola speranza, la reità.... E mio marito soffrì tutto questo e si mostrò forte per ben due tentativi... ma al terzo confessò Eccellenza... sì confessò... eppure era innocente.
Maria, la sua giovane moglie, è povera, cieca ed ha due figli piccoli da mantenere. Le hanno ucciso il marito, fonte di sostentamento della famiglia, e non solo, glielo hanno pure infamato, incolpandolo di un delitto che non ha commesso. Ora vuole essere riabilitata e chiede giustizia per sé, i suoi figli e il giovane marito morto. Chiede a tutti ma...
Ma chi ci garantisce poi che noi facciamo del bene, e i castighi che noi apprestiamo siano consentanei ai delitti, e se questi poi davvero vengono commessi da quei tali su cui noi esercitiamo il nostro ministero? ricordati che il Vangelo ebbe i suoi derisori ed i suoi apostati, che le pene furono fulminate da Dio per gli angeli ribelli, e che fra gli apostoli si contò anco un Giuda....
..ma tu anima di fango... redivivo Giuda.... anzi più di Giuda infame, perché questi vendé Cristo per 30 denari e tu venderesti 30 Cristi per un denaro solo!
 
 
 
Benedetto Naselli: I Beati Paoli o La famiglia del giustiziato.
Nella versione originale pubblicata nel 1864 dall'Officio Tipografico Clamis e Roberti.
Pagine 124 - Prezzo di copertina € 13,50
Sconto del 15% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online.

martedì 4 settembre 2018

Giuseppe Ernesto Nuccio: Picciotti e Garibaldini. Romanzo storico siciliano sulla rivoluzione del 1859-60

Pagine 511 - Prezzo di copertina € 22,00
Impreziosito dalle illustrazioni dell'epoca di Alberto della Valle (1917). Copertina di Niccolò Pizzorno. Nella versione originale pubblicata dalla casa editrice Bemporad nel 1919. 
Il romanzo Picciotti e Garibaldini di Giuseppe Ernesto Nuccio apparve in volume nel 1919, per i tipi della casa editrice fiorentina Bemporad & figlio: a distanza di quasi un secolo, quella versione, riccamente illustrata da Alberto della Valle, torna a rivivere grazie a I Buoni Cugini editori. Inizialmente diffuso a puntate sul "Giornalino della Domenica" nella ricorrenza del cinquantenario della spedizione dei Mille, il lavoro di Nuccio intendeva veicolare la conoscenza, per via narrativa, di snodi significativi del nostro Risorgimento, magnificandone l'anima democratica e inserendosi all'interno di un preciso programma di formazione del carattere nazionale orientato verso un pubblico di giovanissimi lettori, figli della buona borghesia italiana, destinati a costituire la futura classe dirigente del Paese. 
Protagonisti del romanzo sono Pispisedda, un bambino di undici anni,  e altri picciotti di Sicilia, le cui vicende narrative si intrecciano con quelle di eroi e martiri come Francesco Riso, Rosolino Pilo, i fratelli Campo, i fratelli De Benedetto e numerosi altri che vollero l'Isola libera dal Borbone e Italiana. C'è poi la Palermo ottocentesca, con il suo tessuto urbano nitidamente restituito: per le sue strade, le piazze, i giardini si dipana un'azione romanzesca avvincente e ricca di pathos. Il popolo palermitano, che già nel Quarantotto s'era levato contro il tiranno, torna a combattere per conquistare la libertà, e sull'esempio delle camicie rosse guidate da Garibaldi, l'eroe che la leggenda popolare vuole discendente (e perfino fratello) di Santa Rosalia, abbraccia e fa propria la causa unitaria.

Dalla prefazione di Rosario Atria

(Dottore di ricerca dell'Università di Palermo)